La salute e sicurezza dei lavoratori e la formazione che ne è il presupposto richiedono senso di responsabilità, competenza ed onestà intellettuale.
In perfetta aderenza a questi principi, AIFES ha impegnato le migliori risorse disponibili ed ha avviato un’azione di sensibilizzazione di enti ed organismi statali e regionali affinché la formazione in presenza potesse ripartire “in sicurezza”.
Orbene, preso atto che nei prossimi giorni si riunirà la conferenza Stato-regioni e tenuto conto del fatto che la competenza in materia di formazione per la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro è demandata proprio al citato organismo, è nostro vivo auspicio che essa recepisca la posizione del ministero del lavoro e delle politiche sociali che ha già chiarito che:
“In considerazione della situazione eccezionale, le modalità di erogazione della formazione a distanza rimangono da preferire. Tuttavia, si ritiene possibile erogare formazione in presenza, inclusa la parte pratica dei corsi, se le condizioni logistiche ed organizzative adottate dal soggetto responsabile delle attività formative siano in grado di assicurare il pieno rispetto di tutte le misure di prevenzione e contenimento del contagio individuate per la gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19”
Esattamente quello che, con molto buon senso, Aifes sta ripetendo da settimane.
Il medesimo dicastero, poi, opportunamente sollecitato, precisa anche che “ …. Per quanto riguarda la formazione da svolgere ex novo (ad esempio in caso di nuova assunzione, o cambio di mansione, ovvero nel caso di introduzione di nuove attrezzature di lavoro) si ritiene che la formazione non possa essere posticipata, ferma restando la possibilità di svolgere la formazione in videoconferenza se ne ricorrono i presupposti….”.
Una luce di buon senso, verrebbe da dire, in fondo ad un tunnel che fa registrare ritardi e inadempienze in un settore strategico sia per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori che per il rilancio del nostro “sistema paese”.
È per tale ragione che Aifes continua il suo pressing sul Governo e sulle regioni, affinché sia finalmente autorizzata la formazione in presenza dei lavoratori, seppur nel rigoroso rispetto delle misure anti-contagio.
Continueremo, pertanto, a sensibilizzare ogni competente interlocutore istituzionale affinché venga finalmente superata questa assurda situazione di impasse, che segnala in maniera drammatica l’assenza di una visione convergente tra organi centrali e regioni.
Assenza di visione e ritardi che danneggiano i lavoratori, che vedono aumentare il rischio di infortuni per assenza di aggiornamento, le aziende che non possono fare nuove assunzioni o impiegare i lavoratori in nuove mansioni (magari quelle per la sanificazione degli ambienti), i datori di lavoro che non sanno come conciliare i loro obblighi formativi con i divieti ancora vigenti e i professionisti della sicurezza che non possono riprendere la propria attività di assistenza alle imprese quando ce ne sarebbe ancor più bisogno.
Confidiamo, però, che la Conferenza Stato-regioni faccia tesoro al più presto delle proposte avanzate da Aifes e da Anmil e dei pareri espressi dal ministero del lavoro e sblocchi questa situazione di stallo, consentendo la ripresa della formazione in presenza e in totale sicurezza, nel pieno rispetto di tutte le misure di prevenzione e contenimento del contagio da covid-19.
In attesa di sviluppi, in questo momento dove la formazione ricorre anche come un grande aiuto ai datori di lavoro, Aifes come sempre è presente con tenacia, al fianco di tutte le figure nel mondo del lavoro.